Codice Inverso. La dissacrazione dell'archetipo maschile nella fotografia di Verita Monselles 1970-2004

A cura di Lara Vinca Masini
 immagine mostra Codice Inverso. La dissacrazione dell'archetipo maschile nella fotografia di Verita Monselles 1970-2004

Prato, Antiche stanze di Santa Caterina
3 - 26 giugno 2006  

L’arte "al femminile" non ha, salvo poche, note eccezioni, una lunga tradizione, se non per quanto riguarda il periodo delle avanguardie storiche e, soprattutto, degli ultimi quarant’anni, durante i quali la condizione della donna, per quanto concerne la vita sociale e pratica, ha liberato e fatto esplodere, a livello cosciente e responsabile, il suo immaginario, ed ha riportato alla luce quella forza "primordiale" che già i miti preellenici avevano evidenziato, e che, nei secoli, è stata repressa da quella sorta di "reclusione protettiva" nella quale il "potere" maschile l’ha relegata. Ed è l’uomo che ha elaborato, anche in campo artistico, un linguaggio segnato, sempre, dalla sua impronta.

Scriveva Virginia Woolf negli anni Venti: "Ho i sentimenti di una donna, ma solo il linguaggio degli uomini".  Si tratta, dunque, da parte di un artista "donna", di inventare un nuovo linguaggio, o di adattare, stravolgendolo, il linguaggio maschile. Verita Monselles [...] ha adottato, per la sua ricerca fotografica, proprio il linguaggio caratteristico dell’uomo, rovesciandone i termini, con una rabbia, un’amarezza, venate appena da un filo di ironia (Lara Vinca Masini in Quaderni di AFT, serie 2 n. 5). 

Verita Monselles (Buenos Aires, 1929 - Firenze, 2004) ha iniziato a fotografare nei primi anni Settanta, sviluppando un discorso critico sul ruolo della donna nella società, profondamente autoironico e molto vicino alle tematiche femminili. Negli anni Ottanta ha lavorato a Firenze come fotografa professionista di moda e pubblicità. Negli anni Novanta, abbandonata l’attività professionistica, torna a dedicarsi al lavoro artistico sperimentando le tecniche a lei più congeniali in nuovi linguaggi d’immagine. Divenuta una delle esponenti più significative della fotografia d’arte “al femminile” in Europa, ha esposto in importanti gallerie, italiane ed europee, ottenendo recensioni, copertine e riconoscimenti. 

 

Per approfondire: 

Quaderni di AFT serie 2, n. 5