Roberto Fontana. Andare e venire nei luoghi delle origini

A cura di Giovanna Chiti
 immagine mostra Roberto Fontana. Andare e venire nei luoghi delle origini

Prato, Palazzo Banci Buonamici 
5 ottobre - 31 ottobre 2008  

La mostra vuole sottolineare il duplice attaccamento e interesse che segnò la vita e la produzione fotografica di Roberto Fontana: per il Venezuela dove era nato nel 1952 e dove è morto nel 1992; per l’Italia da dove nell’immediato dopoguerra erano emigrati i genitori.
La fotografia Roberto Fontana l’aveva scoperta da subito, perché i genitori a Caracas avevano aperto uno studio fotografico. In un primo momento aveva scelto la pubblicità che però abbandonò presto mosso da altre prospettive e preoccupazioni. La sua ricerca si concentrerà su aspetti e contesti particolari del territorio e della cultura venezuelana: riprende la zona detta El Metro dove sono in azione le trivelle petrolifere e dove il contrasto è evidente tra la ricchezza rappresentata dai grattacieli della città sullo sfondo e la povertà degli abitanti delle baraccopoli; i Peleos de Gallos (Combattimenti dei galli); gli internati di un Ospedale Psichiatrico con la serie fotografica Anare.

In Italia tra il 1980 e il 1985, Fontana si ferma a Venezia dove ciò che lo attrae è una certa atmosfera di ambiguità che ritrova nel trascinarsi stanco della vita notturna con le sue luci (e ombre) e nella chiassosità artefatta del carnevale: sviluppa qui la serie “Venezia, la notte”, una delle più estese di tutta la sua produzione.  

Tornato in Venezuela realizza il libro fotografico La otra parte / L'altra parte che, come segnala il bilinguismo del titolo, rimanda alle sue esperienze in Venezuela e in Italia, e ai temi di fondo della ricerca personale e artistica. Muore a Caracas nel 1992 lasciando inedite decine di autoritratti e la serie Animitas, ricerca sviluppata nell’arco degli anni attraverso il paese per fotografare offerte funebri rituali, piccoli monumenti di forme svariate, eretti in luoghi disparati e inospitali, tributo di affetti che i sopravvissuti manifestano in ricordo di parenti e amici che in quel posto sono morti per un qualche incidente.

 

Per approfondire:

Quaderni di AFT serie 2, n. 9