Oltre i limiti della visione. Il percorso fotografico di Lisetta Carmi

Testi introduttivi di Uliano Lucas e Giovanna Chiti

serie 2 quaderno 3
 

Serie: 2

Numero: 3

Anno: 2005

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Nata a Genova nel 1924, Lisetta Carmi studia musica alla scuola del maestro Alfredo They perfezionandosi in pianoforte ed intraprende, dopo la guerra, la carriera di concertista. 

Segnata negli anni del secondo conflitto mondiale dal clima di violenza e persecuzione contro gli ebrei, di cui la famiglia ebbe a subire pesantemente gli effetti, e mal sopportando le restrizioni legate alla sua carriera, nel 1960 decide di lasciare la musica per dedicarsi alla fotografia. 

Inizialmente fotografa di scena per il Teatro Duse, si rivolge successivamente al reportage, pubblicando sui giornali, dai quali rimane sempre indipendente. Nascono così le ricerche e i servizi sul lavoro dei portuali, sui travestiti, sulla borghesia genovese vista attraverso i monumenti sulle tombe nel cimitero di Staglieno.

Un desiderio di rinnovamento spirituale trova appagamento nel 1976, durante uno dei numerosi viaggi. Interviene allora un nuovo radicale cambiamento che la porta ad abbandonare la fotografia e nel 1979 crea in Puglia un ashram, luogo di preghiera e meditazione. 

 

Per approfondire: 

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